Cookie Consent by Free Privacy Policy website L'eredità della Lamborghini Countach in una video series. Dall'idea car, la LP 500 del 1971, a 5 generazioni in 17 anni
agosto 06, 2021 - Lamborghini

L'eredità della Lamborghini Countach in una video series. Dall'idea car, la LP 500 del 1971, a 5 generazioni in 17 anni

Sant’Agata Bolognese, 12 luglio 2021 - In celebrazione dei 50 anni della #countach, Automobili #Lamborghini lancia sui propri canali social una serie di quattro video volti a raccontare ogni lunedì l’eredità di un’icona dell’automobilismo in modo inedito, coinvolgendo personaggi ispirazionali. Primo tra questi il designer Marcello Gandini, che disegnò le linee futuristiche di questa supercar, creata in un’epoca probabilmente irripetibile, dove la libertà stilistica e tecnica lasciata ai progettisti di allora era quasi assoluta, con pochissimi vincoli normativi e regolamentari.

Un periodo di massima creatività, quello degli anni settanta, uno dei momenti più significativi per il design: sono gli anni di importanti conquiste sociali, dalla corsa allo spazio, all’avvento dell’high tech con la costruzione dei moderni computer, dai trend nella moda legati ai motivi geometrici, con l’esplosione dei colori vivaci, fino all’avvento dell’individualismo, nonché della jet-age. Finita ritratta sui muri delle camere di un’intera generazione e protagonista di decine di #film, la #countach ha rappresentato molto più di un successo commerciale strepitoso ed è stata capace, quando ancora in produzione, di assumere il ruolo di icona di stile e di prestazioni, conquistandosi di diritto uno spazio all’interno della storia dell’automobilismo mondiale.  

1971: l’esordio con l’”idea car”, la #countach LP 500

Nell’estate del 1970, Ferruccio #Lamborghini preme sui suoi uomini per avere una vettura rivoluzionaria, che possa riuscire nell’impresa, non facile, di rimpiazzare un’icona come la Miura. La nuova vettura deve essere tecnicamente avanzata e più veloce, capace di diventare la vettura sportiva simbolo degli anni ’70.  Si tiene il motore 12 cilindri, aumentandone la cilindrata da 4 a 5 litri, e cambia la sua posizione sulla vettura, da trasversale posteriore a longitudinale posteriore. Per poterlo fare, evitando i limiti di un cambio a sbalzo posteriore, il responsabile tecnico della casa, Ing. Paolo Stanzani, inventa una nuova soluzione tecnica, con il cambio posizionato davanti al motore, praticamente quasi a ridosso dei sedili, e l’albero di trasmissione che passa dentro al monoblocco. Dal punto di vista stilistico, Marcello Gandini, capo dello stile della Carrozzeria Bertone, decide di abbandonare le forme arrotondate che avevano caratterizzato gli anni ‘60 e disegna una vettura bassissima, larga e tutta spigoli, assolutamente straordinaria nella sua forma.

Non è solo per soddisfare una necessità tecnica, legata all’altezza del telaio nella sua parte laterale o per guadagnare qualche centimetro in larghezza per migliorare l’accesso a bordo, che Gandini decide di utilizzare delle porte ad apertura verticale. Così facendo, infatti incontra il plauso di Ferruccio per un’ulteriore innovazione e, anche se non lo sa ancora, realizza quello che da allora diventerà uno dei tratti più distintivi di tutte le 12 cilindri prodotte a Sant’Agata Bolognese. La straordinarietà della LP 500 è data dalle sue forme spigolose, diventate in campo automobilistico il simbolo stilistico degli anni successivi. Diedero vita a un modello che restò in produzione, con pochissime modifiche, per ben 17 anni.

E’ proprio durante i lavori per la realizzazione di questo primo prototipo, denominato LP 500, che deve essere pronto per il salone di Ginevra del Marzo 1971, che la parola “Countach”, fa la sua apparizione. E’ un’esclamazione del dialetto piemontese che indica sorpresa e ammirazione per qualche cosa.

1973: nasce la prima generazione, la #countach LP 400

Il successo della #countach LP 500 è immediato e totale. La #countach, però, non è pronta, è una “idea car” pensata per saggiare le reazioni delle persone. Si decide di cominciarne lo sviluppo per poterla fare entrare in produzione quanto prima e ci vorranno circa 2 anni di intenso lavoro, svolto su strada in lunghe giornate di guida dal mitico collaudatore neozelandese Bob Wallace, per portare il prototipo #countach LP 500, esposto anche ai saloni “1971” di Parigi e Torino, a diventare una vettura di serie. Si renderanno necessarie parecchie modifiche, soprattutto legate al raffreddamento del motore e all’ingresso aria nel suo vano e, per questo motivo verranno aggiunte due prese d’aria laterali Naca e due convogliatori sopra le prese d’aria del radiatore. Cambia leggermente la forma del frontale, alzato di un paio di centimetri.

Dopo i primi test su strada, il motore 5 litri si rivela ancora troppo acerbo e delicato e viene, quindi, sostituito con un motore da 4 litri. Al Salone di Ginevra del marzo 1973 debutta ufficialmente la #countach LP 400, con la vettura telaio #1120001, una vettura prototipo preserie molto simile in tutto a quella che poi sarà la vettura di serie. Rispetto alla #countach LP 500, la LP 400 si differenzia dal punto di vista tecnico in primo luogo per l’adozione di un telaio tubolare a traliccio anziché essere caratterizzata da una struttura autoportante. La carrozzeria, inoltre, è realizzata con pannelli in alluminio, non più in acciaio, e adotta tutte le modifiche estetiche e tecniche che si erano viste necessarie durante lo sviluppo. La macchina, presentata a Ginevra di colore rosso, sarà successivamente esposta, verniciata in colore verde medio, ai saloni 1973 IAA di Francoforte, Parigi e Earls Court London. Venduta in Svizzera, verrà ritrovata all'inizio degli anni 2000 ed è oggi di proprietà di Automobili #Lamborghini, esposta presso il museo aziendale, il MUDETEC.

La #countach di serie ha quindi un telaio tubolare con tubi in acciaio a diametro differenziato, completato da un fondo in fibra di vetro e da pannelli di lamiera per “chiudere” il vano motore e bagagliaio. Rigidissimo, offre numerosi vantaggi anche in termini di massa e sarà mantenuto, praticamente invariato, per tutti gli anni della produzione.

Il motore 4 litri (3929 cc), alimentato da 6 carburatori doppio corpo Weber 45 DCOE, sviluppa 375 cavalli a 8000 giri/min. per una velocità massima prossima ai 300 Km/h. Le sospensioni traggono origine da quelle delle vetture da competizione, con triangoli di diversa lunghezza, molle elicoidali, ammortizzatori idraulici e barra stabilizzatrice all’avantreno e, al retrotreno, trapezi superiori e triangoli inferiori, con doppio ammortizzatore regolabile per ogni ruota e barra antirollio. I freni sono a disco, autoventilanti con pinze di nuovo tipo, nate per le competizioni. Considerata da molti la versione più pura del disegno di Marcello Gandini, la LP 400, con 152 esemplari prodotti fino al 1977, è oggi la versione più ambita dei collezionisti.

Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare

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