Cookie Consent by Free Privacy Policy website Pietrasanta, in vendita la dimora dello scultore danese Sørensen
maggio 25, 2023 - Sotheby

Pietrasanta, in vendita la dimora dello scultore danese Sørensen

Una tenuta “museo” del XV secolo che custodisce opere d’arte straordinarie e racconta lo stretto legame tra il celebre scultore Jørgen Haugen Sørensen e #pietrasanta, patria di molti artisti dai tempi di Michelangelo Buonarroti: Italy Sotheby’s International Realty, protagonista nel settore immobiliare di lusso in Italia e nel mondo, propone la vendita dell’iconica dimora appartenuta al maestro danese scomparso nel novembre 2021, oggi di proprietà della moglie, anch’essa scultrice, Eli Benveniste.

La proprietà

In un’esclusiva posizione panoramica sulle colline versiliesi, splendidamente collocata nel contesto che la circonda, la tenuta risale al XV secolo e ha mantenuto intatta nel corso degli anni la sua anima d'altri tempi. Costruita dalla famiglia Simi, importanti mercanti locali che commerciavano marmo, nel 1700 la villa passò ai nobili Pisani e fu ampliata nel 1778.

La dimora principale, di 500 mq su due livelli con pianta a U, si trova all'interno di un bosco suggestivo ed è circondata da giardini all'italiana che si sviluppano per 4000 mq con un laghetto con pesci rossi e gigli.

Il piano terra ospita un ampio ingresso, una caratteristica cappella consacrata, una biblioteca, sala da pranzo e cucina, oltre a un bagno e un ripostiglio. Due scale portano al piano superiore dove si trovano un bellissimo soggiorno, quattro camere da letto, cabina armadio, ufficio, bagno e tre ripostigli. Il piano interrato accoglie la cantina, un tempo adibita alla vinificazione, con l'originario pavimento in terra battuta ancora intatto, ripostiglio e lavanderia. La proprietà presenta inoltre due terrazze in pietra naturale, un giardino sul lato orientale con piante officinali, erbe aromatiche e alberi di agrumi e nella parte superiore uno spazio verde coltivato in parte ad orto, piante di lavanda e limoni.

Le opere di Jørgen Haugen Sørensen oggi custodite nella tenuta saranno, per volontà della moglie, esposte in Musei e Gallerie d’Arte internazionali. Oltre alle esposizioni attualmente in corso è infatti già in programma una retrospettiva all’HEART di Herning (2026) ed è allo studio la progettazione di un “Jørgen Haugen Sørensen Museum” in Portogallo - dove lo scultore ha trascorso la maggior parte delle sue estati dal 1989 fino alla morte – con sculture, rilievi, disegni e modelli.

Jørgen Haugen Sørensen

Considerato uno degli artisti più importanti del nostro tempo, e figura eminente dell’arte scultorea danese, Jørgen Haugen Sørensen nasce il 3 ottobre 1934 a Copenaghen. Dopo la partecipazione a collettive, e poi la prima personale, nel 1958 prende parte alla “XXIX” Biennale di Venezia.

Jørgen appartiene a quella generazione che ha segnato le più incisive esperienze d’avanguardia degli anni successivi al dopoguerra, quando nell’opera di numerosi artisti si consumava il passaggio da un’arte di figurazione naturalistica all’arte astratta, con decisive sperimentazioni di nuovi materiali. Il maestro ne lavora infatti molti - creta, gesso, alluminio, vetro, ceramica, ferro, marmo e granito – con cui riesce a dare vita a sculture straordinarie, che scavano l’anima. Dagli anni Novanta si dedica instancabilmente all’uso dell’argilla, ritrovando la libertà e la morbidezza del materiale più antico e immediato, dal quale si fa ispirare. Lo manipola, lo colora, lo rende smaltato in un crescendo di sensazioni e di intuizioni che plasmano la materia in modo nervoso e drammatico. E la straordinaria metamorfosi prodotta nel corso degli anni entro il suo stesso linguaggio è la più eloquente dimostrazione che materiali, concezioni estetiche, tecniche e strumenti nel percorso di un artista possono subire ogni mutamento senza però subire alterazioni di qualità e di senso quando a indirizzare il lavoro è un’autentica tensione poetica.

Celebre la sua serie di cani, in parte presente nella tenuta di #pietrasanta dove Jørgen morì nel novembre 2021. Contraddistinti da un’identità per metà canina e per metà umana, in virtù di un’osservazione compiuta a lungo, dal vero e per esperienza coabitativa, hanno tutti i pregi e i difetti dell’animalità e dell’umanità. Esprimono noia, inquietudine, latente aggressività̀, sospetto, circospezione, timore, solitudine e brama di liberarsi da uno stato di pathos e di melancolia.

La tecnica mette in risalto le tracce delle dita delle mani, che rendono la superficie frastagliata e quasi sconnessa. Come sopravvissuti, i corpi si manifestano tormentati, quasi dilaniati nella materia: per Sørensen l'arte diventa il mezzo per esprimere le ingiustizie e le tragedie del tempo; linguaggio e forma si evolvono insieme, attraverso materiali e tecnica.

Eli Benveniste

Autodidatta e membro del gruppo di artisti danesi Koloristerne, Eli vive a #pietrasanta e ha condiviso con il marito Jørgen gran parte della sua vita e del suo lavoro, caratterizzato dall’uso costante dell’argilla.

È vitale per Eli riflettere il coraggio e la potenza, il desiderio di cambiare le cose, di incantare e ri-modellare il mondo. Tutti i temi che hanno pervaso la sua #arte fin dall'inizio.

Tra i lavori più recenti emerge il motivo del piede come pars pro toto. A questi si affianca una serie di busti in cui l’artista dimostra la sua capacità di muoversi facilmente tra l'astratto e il figurativo. È costantemente l'essere umano con tutta la sua follia e le sue manifestazioni grottesche che lavora come un driver per il suo motore tematico e ispirazione.


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